Fino a qualche anno fa nessuno sapeva descrivere con precisione quale fosse la popolazione di organismi attivi sulla battigia delle coste non sabbiose bensì caratterizzate da ciottoli.
Il principio (banale) di base è dato dal fatto che il cospicuo peso dei singoli ciottoli impedisce loro di seguire il movimento tipico dei clasti di minori dimensioni, ovvero l’andirivieni sulla battigia a carico del moto ondoso che col rotolamento ne provoca maggior erosione meccanica e impossibilità di mettervici su casetta per molti organismi.
Quindi cosa succede ad un ciottolo, per esempio, di 3 Kg? Ti sfido io a farlo rotolare sulla battigia in condizioni normali (salvo ovviamente mareggiate di grande entità, quando appunto il mare si incazza).
La formula che stabilisce la massa limite che deve avere un ciottolo per evitare di essere trasportato per rotolamento è:
dove aCM è la Massa del Ciottolo a (in chilogrammi), m è la forza esercitata dal mare, r è il raggio medio di curvatura del ciottolo, M è la costante del trasporto litoraneo talmente costante che varia con estrema frequenza in funzione della latitudine e di tante altre cose del genere, F è la massa di Filippo, un bagnante disteso in prossimità del ciottolo aCM e I è una lettera qualsiasi dell’alfabeto ma che stava benissimo graficamente nella formula fisica. I vale 7 ma è molto più simmetrico.
Questa formula non prende in considerazione f, un valore fondamentale proporzionale alla rotondità del ciottolo.
Come si intuisce a spanne dalla formula già con un peso di 2-3 Kg il ciottolo sta fermo tranquillo e beato e l’onda del mare arriva senza farlo rotolare e di conseguenza alcuni organismi possono decidere di mettere radici.
Di questi se ne accorse Irbarol durante uno dei suoi viaggi. Era steso al sole senza creme protettive per cercare di ustionarsi la schiena (voleva accumulare calore di giorno per poter poi passare la notte in tenda senza doversi coprire col sacco a pelo) quando vide una specie di muschietto verde sulla superficie di un ciottolo calcareo di grandi dimensioni.
Si sarebbe scoperto e definito poi che quel muschietto rappresentava una colonia di Macrobionsis Genitalis, microorganismi che decidono di stabilirsi laddove il panorama è migliore. I Macrobionsis Genitalis, infatti, come si può già intuire dal nome, vivono tra i genitali di tutti i mammiferi (Nota 1). Con una tecnica detta del “trasferimento” essi tutti insieme passano dai genitali del mammifero (ad esempio già il Filippo F della formula potrebbe essere un indivuduo ospite) attraverso le maglie del tessuto del costume fino al ciottolo dove si stabiliscono inizialmente sul lato del ciottolo a valle. Nel caso in cui l’ospite sia nudo, il trasferimento avviene con maggiore facilità.
La colonia poi vive felice e si riproduce conquistando un’area sempre più grande passando di ciottolo in ciottolo col meccanismo del Risiko (“attacco il ciottolo Kamchatka con 3”) fino al prossimo tsunami che fa ripartire tutto il processo di colonizzazione daccapo.
Nota 1. Da qui dire “mi stai sulle palle” è come dare del Macrobionsis Genitalis a qualcuno.
paui il 26 luglio 2011 alle 20:58 ha detto:
Questo articolo non ha riscosso un gran successo di pubblico ma a me, durante la stesura, ha fatto ridere moltissimo. Arrivederci.
maurizio il 26 luglio 2011 alle 23:09 ha detto:
So che Maurizio Crozza ha fatto un appello per non portare più via il sasso dalla Toscana. Mi dicono che certi matematici sostenitori delle formule complesse (e amici di un certo Filippo, la cui passione e’ andare al mare) hanno chiesto al famoso attore di interpretare lo stesso spot per i ciottoli delle coste. So che Crozza ha accettato di buon grado dicendo: “pero’ questa volta faro’ l’annuncio al contrario” dopodiché e’ scoppiato a ridere, prima di aggiungere altro…
paui il 2 agosto 2011 alle 22:55 ha detto:
Non portate via i sassi dalla battigia sennò la battigia non la si riconosce più…